Usò entrambe le mani. Le fece correre su uno scaffale dopo l'altro. E scoppiò a ridere. [...] passò vari minuti ad andare con lo sguardo dagli scaffali alle proprie dita. Quanti libri aveva toccato? Quanti ne aveva sentiti? [...] Era come una magia, come la bellezza. {M.Z.}

venerdì 19 settembre 2014

Recensione: "La Spada della Verità - vol.7" di T. Goodkind


.La Spada della Verità - vol.7.
di Terry Goodkind

piacevole

Titolo: La Spada della Verità - vol.7 / I pilastri della creazione
Titolo originale: Pillars of Creation
Autore: Terry Goodkind
Editore: Fanucci
Pagine: 528
Traduzione: Nicola Gianni
Prezzo di copertina (flessibile): 20,00 €
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Le mie recensioni dei volumi precedenti:



Jennsen è una ragazza che fugge dal giorno in cui è nata. Fugge con la madre dal demone che l'ha messa al mondo e che vuole vederla morta a tutti i costi: un demone dall'aspetto bellissimo, ma diabolico, Darken Rahl. Nemmeno la morte del sovrano del D'Hara, però, le porta sollievo sollievo: Darken Rahl infatti è stato ucciso dal suo stesso figlio, Richard, un uomo ancor più spietato e potente del padre, che ha sposato una donna altrettanto crudele, la Madre Depositaria. Riuscirà Jennsen a sfuggire alla presa di quel nuovo demone, quando sembra impossibile sfuggire al richiamo del suo stesso sangue?



Comincio questa recensione confessando che quando avevo iniziato a scriverla, al romanzo avevo assegnato 4 stelle su 5 (mai per me un romanzo di questa serie aveva meritato meno di 4,5 stelle) e che continuando a parlarvene la valutazione si è abbassata ulteriormente. Si tratta del volume che mi è piaciuto di meno tra i sette che ho letto fino ad ora, ma ha comunque ricevuto 3 stelle, che lo classificano come romanzo piacevole. Perchè in fondo, per quanto odiosi possano essere alcuni personaggi, Terry Goodkind ha uno stile che mi piace davvero molto. E poi il fatto che io non veda l'ora di leggere l'ottavo volume dovrà pur significare qualcosa.

In questo libro incontriamo i nostri amati protagonisti solo nell'ultimo centinaio di pagine, più o meno. Prima abbiamo il piacere e l'orrore (dico solo una parola, tre lettere: Oba. Approfondirò nella sezione con spoiler) di conoscere nuovi personaggi.
La cosa che più mi ha delusa è che la trama va avanti davvero di pochissimo. Ci perdiamo più che altro nel passato e nel conoscere i nuovi arrivati, ma di fatto la trama di base resta congelata al suo posto. Mi duole dirlo, ma è quasi un volume "inutile". Per poter passare dal sesto all'ottavo non c'è bisogno di leggere questo libro, basterebbe fare una piccola premessa su un paio di personaggi nell'ottavo. 

Ad ogni modo, le vicende che si svolgono, riguardanti Jennsen e Sebastian, e Friedrich e Althea, sono appassionanti, così in alcuni punti Goodkind è riuscito ancora una volta a tenermi incollata alle pagine. 
La recensione continua con qualche piccolo spoiler :)






In questo romanzo, scopriamo che Richard ha altri due fratellastri (oltre a Defran, morto e sepolto, grazie agli spiriti buoni!), dato che il paparino amava darsi da fare.
La sua sorellastra Jennsen è convinta che Richard, proprio come Darken Rahl prima di lui, la voglia morta per ragioni che è bello scoprire durante la lettura e che quindi non vi racconterò qui. Per questo motivo, si allea con Sebastian, stratega dell'imperatore Jajang. 
Jennsen mi ha lasciata piuttosto indifferente, anche se è stato bello ridere alle sue spalle leggendo del terrore che provava nei confronti di Richard, quando il poverino non solo è buono come il pane ma neppure era a conoscenza dell'esistenza della sorellastra. Sebastian invece dovrebbe essere il cattivo, ma io non sono riuscita a vederlo come carnefice, per me è più una vittima della Fratellanza dell'Ordine come Nicci. 

Altri due personaggi degni di nota sono l'incantatrice Althea e suo marito Friedrich, una coppia dolcissima *_* spero vivamente che la loro storia venga approfondita nel prossimo volume!

Ed infine... il fratellastro malvagio, Re Oba Rahl, come ama essere chiamato. Quanto odio ho accumulato nei suoi confronti! Malvagio senza scrupoli, e anche abbastanza rivoltante, è il principale motivo per cui questo romanzo mi è piaciuto così poco. Per fortuna ce ne liberiamo... forse! Io sono una persona che se non vede il cadavere non si fida che un cattivo sia morto :P

Ed ora attendo di cominciare l'ottavo volume! 





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