Titolo: Il buio oltre la siepe
Titolo originale: To kill a mockingbird
Autore: Harper Lee
Editore: Feltrinelli
Pagine: 304
Traduzione: A. D'Agostino Schanzer
Prezzo di copertina (flessibile): 9,50 €
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In una cittadina del "profondo" Sud degli Stati Uniti l'onesto avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa d'ufficio di un "negro" accusato di violenza carnale; riuscirà a dimostrarne l'innocenza, ma l'uomo sarà ugualmente condannato a morte. La vicenda, che è solo l'episodio centrale del romanzo, è raccontata dalla piccola Scout, la figlia di Atticus, un Huckleberry in gonnella, che scandalizza le signore con un linguaggio non proprio ortodosso, testimone e protagonista di fatti che nella loro atrocità e violenza non riescono mai a essere più grandi di lei. Nel suo raccontare lieve e veloce, ironico e pietoso, rivive il mondo dell'infanzia che è un po' di tutti noi, con i suoi miti, le sue emozioni, le sue scoperte.
Il buio oltre la siepe viene ormai considerato un classico contemporaneo, un romanzo di formazione che insegna al lettore e a Scout, la giovane protagonista, quali sono le insidie del nostro mondo e come affrontarle.
Mentore d'eccezione, sia per lei che per noi, è suo padre: Atticus Finch. Si tratta di un personaggio a cui è impossibile non affezionarsi. Grazie alla narrazione dal punto di vista di Scout, riusciamo a vederlo come un padre amorevole e un saggio maestro, pendiamo dalle sue labbra e lasciamo che ci guidi tra le strade di Maycomb.
Vengono affrontati vari argomenti, analizzandone tutte le sfaccettature: il rispetto verso gli adulti, la famiglia, la crescita personale, il vivere in una piccola comunità, il razzismo e soprattutto le ingiustizie di questo mondo.
Atticus prova ad insegnare a noi e a Scout come capire cosa è giusto e cosa è sbagliato, ci spiega che non sempre si tratta di verità universali e che a volte non è semplice comportarsi come ci sembra corretto.
La narrazione di Harper Lee è splendida. È scorrevole, mantiene l'attenzione del lettore, non c'è mai una parola fuori posto. Osservare il mondo e le sfide della vita attraverso gli occhi di un'esuberante bambina come Scout mi ha emozionato e mi ha fatto amare questo romanzo. Mi dispiace solo averlo letto da adulta, perché probabilmente leggendolo da ragazzina avrebbe avuto su di me un impatto diverso, maggiore. Ad ogni modo, trovo che sia uno di quei libri da leggere e rileggere in ogni fase della nostra vita, per aiutarci a mettere sempre in discussione quello che siamo e quello che ci circonda, nella speranza di migliorare.
Mentore d'eccezione, sia per lei che per noi, è suo padre: Atticus Finch. Si tratta di un personaggio a cui è impossibile non affezionarsi. Grazie alla narrazione dal punto di vista di Scout, riusciamo a vederlo come un padre amorevole e un saggio maestro, pendiamo dalle sue labbra e lasciamo che ci guidi tra le strade di Maycomb.
Vengono affrontati vari argomenti, analizzandone tutte le sfaccettature: il rispetto verso gli adulti, la famiglia, la crescita personale, il vivere in una piccola comunità, il razzismo e soprattutto le ingiustizie di questo mondo.
Atticus prova ad insegnare a noi e a Scout come capire cosa è giusto e cosa è sbagliato, ci spiega che non sempre si tratta di verità universali e che a volte non è semplice comportarsi come ci sembra corretto.
"Ma prima di vivere con gli altri, bisogna che viva con me stesso: la coscienza è l'unica cosa che non debba conformarsi al volere della maggioranza." -Atticus Finch
La narrazione di Harper Lee è splendida. È scorrevole, mantiene l'attenzione del lettore, non c'è mai una parola fuori posto. Osservare il mondo e le sfide della vita attraverso gli occhi di un'esuberante bambina come Scout mi ha emozionato e mi ha fatto amare questo romanzo. Mi dispiace solo averlo letto da adulta, perché probabilmente leggendolo da ragazzina avrebbe avuto su di me un impatto diverso, maggiore. Ad ogni modo, trovo che sia uno di quei libri da leggere e rileggere in ogni fase della nostra vita, per aiutarci a mettere sempre in discussione quello che siamo e quello che ci circonda, nella speranza di migliorare.
"Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa succeda. È raro vincere, in questi casi, ma qualche volta si vince." -Atticus Finch
Consigliatissimo! :)
Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere, non seppi di amare la lettura: si ama, forse, il proprio respiro?
A mia sorella é piaciuto molto; io devo ancora leggerlo.
RispondiEliminaSicuramente se deciderai di leggerlo piacerà anche a te :)
EliminaCiao Gaia, io lo lessi tantissimo tempo fa, però non mi ricordo quasi nulla. Dovrei rileggerlo!
RispondiEliminaAnche a me capita di dimenticare interi romanzi, anche se mi sono piaciuti, infatti rileggo spesso! :)
EliminaDavvero bello e commovente, l'ho letto qualche anno fa e penso di rifarlo appena possibile.
RispondiElimina<3 <3 <3
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