Usò entrambe le mani. Le fece correre su uno scaffale dopo l'altro. E scoppiò a ridere. [...] passò vari minuti ad andare con lo sguardo dagli scaffali alle proprie dita. Quanti libri aveva toccato? Quanti ne aveva sentiti? [...] Era come una magia, come la bellezza. {M.Z.}

martedì 11 dicembre 2018

Tra Le Righe: incontro con Nadia Terranova

Torna la rubrica Tra Le Righe, in cui vi parlo di alcuni eventi che si volgono al caffè letterario Libreria Tra Le Righe.
Venerdì 7 dicembre, durante l'ultimo incontro del club del libro organizzato da Laura Ganzetti di "Il tè tostato" su Addio fantasmi di Nadia Terranova, è intervenuta l'autrice in persona per approfondire le tematiche del romanzo insieme ai lettori.


Inizio lasciandovi qualche informazione sul libro, che ho acquistato per l'occasione e che non vedo l'ora di leggere (non ho partecipato al club, mi sono solo intrufolata all'incontro!).




"Addio fantasmi" di Nadia Terranova
Trama: Ida è appena sbarcata a Messina, la sua città natale: la madre l'ha richiamata in vista della ristrutturazione dell'appartamento di famiglia, che vuole mettere in vendita. Circondata di nuovo dagli oggetti di sempre, di fronte ai quali deve scegliere cosa tenere e cosa buttare, è costretta a fare i conti con il trauma che l'ha segnata quando era solo una ragazzina. Ventitré anni prima suo padre è scomparso. Non è morto: semplicemente una mattina è andato via e non è piú tornato. Sulla mancanza di quel padre si sono imperniati i silenzi feroci con la madre, il senso di un'identità fondata sull'anomalia, persino il rapporto con il marito, salvezza e naufragio insieme. Specchiandosi nell'assenza del corpo paterno, Ida è diventata donna nel dominio della paura e nel sospetto verso ogni forma di desiderio. Ma ora che la casa d'infanzia la assedia con i suoi fantasmi, lei deve trovare un modo per spezzare il sortilegio e far uscire il padre di scena.
Fra il tramonto e la cena, l'assenza di mio padre tornava a visitarmi. Aprivo il balcone sperando che il temporale filtrasse dai soffitti e squarciasse le crepe sul muro, supplicavo la tramontana di trasformarsi in uragano e rovesciare in terra l'orologio e le sedie, all'aria il letto, i cuscini, le lenzuola. Non vuoi sapere che sono diventata grande, non ti interessa?, chiedevo, e nessuno rispondeva.

Prezzo: 17,00€ - 208 pagine - copertina flessibile - Einaudi editore


Sarà un resoconto piuttosto breve perché tante cose di cui si è parlato avevano riferimenti alla storia molto dettagliati, e non voglio fare spoiler!
Una delle curiosità che posso riportare senza problemi riguarda la stesura del romanzo, che a quanto pare ha tenuto impegnata l'autrice per due anni e in segretezza, infatti non aveva raccontato a nessuno di star scrivendo un nuovo libro. Nadia (mi permetto di chiamarla per nome, sperando di non offenderla) ha dato tantissimo a Ida, la protagonista, che infatti le somiglia molto, ma non è un'autobiografia. Nonostante i tratti in comune, Ida non è lei.
Nadia ha spiegato che quando scrive deve sentirsi emotivamente in difficoltà, altrimenti nemmeno il lettore si sentirà coinvolto, e che quindi quando ha concluso la prima stesura stava malissimo, addirittura non ha riletto nulla, e l'aver scritto questo libro è diventato un sollievo soltanto nel momento in cui è diventato di qualcun altro, dei lettori.



Con questo romanzo ha voluto raccontare un dolore senza possibilità di riscatto. Ha spiegato che per lei, in effetti, i dolori della vita non possono mai lasciarci del tutto. È sadica con i suoi personaggi, nonostante li ami moltissimo, perché non vuole che siano finti, le piace "smascherarli", quindi li lascia commettere errori. Ida in particolare si porta dentro molti sensi di colpa, che la spingono a chiudersi in se stessa e nel suo mondo.
Uno dei momenti più interessanti dell'incontro è stato sicuramente quando un lettore del club ha riportato dal libro la citazione: "La felicità non esiste, ma esistono momenti felici" chiedendo a Nadia se lo pensasse davvero. L'autrice ha risposto raccontando che questa frase le è stata detta da un signore cubano durante un suo soggiorno a Cuba in cui lei si sentiva molto infelice, e che dopo la conversazione ha iniziato a comportarsi proprio così, come se la felicità e l'infelicità non esistessero, ma come se ci fossero soltanto momenti felici o infelici da vivere di volta in volta.



Ultima chicca: a quanto pare uno degli autori italiani preferiti di Nadia Terranova è Domenico Starnone, infatti ha letto e riletto Lacci un bel po' di volte!

Questo incontro mi ha colpita molto. Il romanzo è piaciuto a tutti i partecipanti del club e mi dà l'impressione di essere una di quelle letture da fare tutte d'un fiato e che ti lasciano senza parole.
Voi lo avete letto? Cosa ne pensate? :)



4 commenti:

  1. Un romanzo bellissimo che ti scava dentro e resta in sottofondo nel tuo io ... e hai bisogno di tornarci, tante volte, anche mentre leggi altro.

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  2. non il mio genere preferito, ma mi hai incuriosita molto (la citazione sulla felicità è molto bella *_*). Attendo una tua recensione!

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