Usò entrambe le mani. Le fece correre su uno scaffale dopo l'altro. E scoppiò a ridere. [...] passò vari minuti ad andare con lo sguardo dagli scaffali alle proprie dita. Quanti libri aveva toccato? Quanti ne aveva sentiti? [...] Era come una magia, come la bellezza. {M.Z.}

domenica 21 settembre 2014

Recensione: "Quando si ama non scende mai la notte" di G. Musso


.Quando si ama non scende mai la notte.
di Guillaume Musso 

bellissimo

Titolo: Quando si ama non scende mai la notte
Titolo originale: Parce que je t'aime
Autore: Guillaume Musso
Editore: Rizzoli
Pagine: 266
Traduzione: L. Serra
Prezzo di copertina (flessibile): 9,90 €
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Di Guillaume Musso abbiamo recensito anche:
Mark e Nicole Hathaway sono giovani, affermati, felici. Lui è un brillante psicologo, lei una talentuosa violinista. Vivono a Brooklyn con la loro adorabile figlia Layla. Un giorno però Layla scompare da un centro commerciale di Los Angeles, dove la madre è in tournée. In preda a una profonda disperazione, Mark abbandona il lavoro e lascia Nicole per perdersi nei bassifondi della città. Cinque anni dopo lei riesce a rintracciarlo per comunicargli una notizia sconvolgente: Layla è stata ritrovata nello stesso luogo da cui era scomparsa. Mark si precipita a Los Angeles per riportare a casa la bambina. Ma a bordo del volo per New York, la sua storia si incrocia con quelle di Evie, affranta da un lutto terribile, e di  Alyson, divorata da una colpa inconfessabile. Unite da un solo destino, le loro vite si affacciano a un bivio inaspettato.

Gaia: Allora come procede la lettura?
Sassy: Musso lo ha fatto di nuovo, è un cornuto!!

Avevo questo romanzo di Guillaume Musso nella mia libreria da un po’ di tempo ma esitavo a decidermi ad iniziarlo, beh, ora posso dire che sono ben felice di averlo fatto finalmente! Questo libro mi ha sempre incuriosito per la nota iniziale dell’autore:

Prima di cominciare, una raccomandazione: per non guastare la sorpresa, non rivelate la fine del romanzo ai vostri amici!

Io sono sempre stata una fiera sostenitrice del diritto numero 8 di Pennac, il diritto di Spizzicare (qui per leggere la lista completa dei diritti dei lettori commentata da Gaia), e quindi spesso durante la lettura mi ritrovo a vagare tra le pagine per scoprire cosa succederà dopo. Per questo romanzo ho deciso di fidarmi del consiglio dell’autore e resistere. In realtà sin da subito mi sono resa conto che non sarebbe stato un grande sacrificio perché il libro mi ha catturato immediatamente, è come se  una mano fosse uscita dalle pagine e mi avesse legato alla storia e ai suoi molti protagonisti, isolandomi dal resto del mondo, e non mi avesse lasciato andare fino all ’ultima battuta dell’ultima pagina. È, per me, un romanzo che crea dipendenza. Non approfondisco ulteriormente la trama, onde evitare spoiler, ma dico che questo autore ha la capacità di costruire storie strazianti, drammatiche, personaggi vittime di dolori che molti di noi possono solo lontanamente immaginare e mai veramente capire ma che ti entrano dentro. Personalmente già prima della metà del libro avevo iniziato a mettere i tasselli del puzzle creato dall’ autore al posto giusto, ma io leggo troppo e guardo troppa televisione quindi è rarissimo che un libro o un film riescano a cogliermi veramente, assolutamente di sorpresa. Nonostante questo ho letto le pagine finali del romanzo, quelle dove i nodi vengono al pettine, tutte d’un fiato, trattenendo quasi il respiro. Musso è un cornuto perché è riuscito di nuovo a coinvolgermi nel suo romanzo tanto da farmelo terminare in pochi giorni. L’autore anche questa volta ha creato dei personaggi devastati, fragili e forti allo stesso tempo, colpiti in modi sempre diversi ma alla fine simili dalla vita, che subiscono cose tremende ma, ognuno a loro modo, non si arrendono mai. Per quanto trovi le situazioni descritte nei romanzi di Musso abbastanza surreali, anche per la scelta dell’ autore di muoversi sempre tra reale e soprannaturale, mistico e pratico, i suoi personaggi e di conseguenza le sue storie si discostano da quell’ aria ovattata da romanzo, in cui spesso tutto finisce bene, anche qui, anche nei “lieti fine” descritti negli epiloghi c’è un’area di realismo e realtà, che ci dice che la via vera va così, che devi accogliere ed accettare il brutto della vita per avere la possibilità di godere anche del bello. Il romanzo è come un giro sulle montagne russe di emozioni che termina con un epilogo appagante e in un certo senso felice. Consiglio questo romanzo a tutti coloro che vogliono perdersi in una storia drammatica che approfondisce temi come la possibilità di  redenzione e il perdono.



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