Una mia analisi su
I DIRITTI IMPRESCRITTIBILI DEL LETTORE
di Daniel Pennac
1. IL DIRITTO DI NON LEGGERE
Un lettore che non legge? Ebbene sì.
Secondo me la lettura deve essere un piacere. Dovremmo leggere solo quando ne sentiamo bisogno -per un motivo positivo o anche per uno negativo- e di conseguenza ogni lettore si ritrova ad affrontare momenti in cui, invece, non ha voglia di leggere. E non si dovrebbe vergognare o sentire in colpa per questo, anche se il periodo di non lettura si protrae a lungo. Si sa che i libri ci aspettano sempre :)
2. IL DIRITTO DI SALTARE LE PAGINE
Sono una fiera sostenitrice di questo diritto, poiché lo faccio spesso.
Lo ammetto: se ad un certo punto mi accorgo che, nel romanzo che sto leggendo, per un paio di pagine ci sarà una descrizione noiosa, salto senza problemi. Non credo proprio che questo mi renda una cattiva lettrice. Anzi, credo che davvero sia diritto di ogni lettore leggere solo ciò di cui ha voglia, e se in un romanzo che sto leggendo ci sono delle pagine che non ho voglia di leggere, non le leggo. Per l'appunto, leggere è un diritto, non un dovere.
3. IL DIRITTO DI NON FINIRE UN LIBRO
Le motivazioni per cui questo diritto mi piace sono simili, ovviamente, a quelle dei due diritti precedenti. Se comincio a leggere un romanzo e scopro che non mi piace, piuttosto che perdere tempo prezioso leggendo qualcosa che non rientra nei miei gusti, lo metto da parte per cominciarne uno nuovo.
4. IL DIRITTO DI RILEGGERE
Questo è sicuramente il mio diritto preferito. Lo ammetto: rileggere mi piace ancor più che leggere. Almeno la metà dei romanzi presenti nella mia libreria sono stati riletti più di una volta. Alcuni addirittura più di dieci volte.
Penserete che sono pazza, e forse avete ragione, ma non posso farci nulla. La rilettura per me è preziosa. E' come tornare a casa.
5. IL DIRITTO DI LEGGERE QUALSIASI COSA
Questo è un diritto che non condivido in pieno.
Secondo me esistono letture in grado di far del male, addirittura nocive per la mentalità di chi legge, che poi inevitabilmente si fa condizionare, almeno un po'.
Non è la regola, ma a volte succede. Ho letto di ragazzine, pseudo-innamorate di personaggi del nuovo genere new adult, che dicevano di volere disperatamente un ragazzo che le tratti male, per poter provare a salvarlo dal brutto caratteraccio che ha. Dunque io mi riserverei il diritto di dire a queste ragazzine "questo libro non dovete leggerlo". Perché poi ne vengono condizionate in maniera nociva.
Quindi, secondo me, ogni lettore ha il diritto di leggere qualsiasi cosa a patto che non sia una lettura nociva per lui. In caso dovesse rivelarsi così, bisognerebbe avere il diritto di dire a questa persona di non leggere qualsiasi cosa.
6. IL DIRITTO AL BOVARISMO
(Clicca qui per la definizione di "bovarismo")
In sostanza, per come la vedo io, il diritto al bovarismo è il diritto al perdersi sognanti tra le pagine di un libro, proprio come faceva la cara Emma Bovary.
E questa, di certo, non è una cosa che si possa negare a un lettore.
7. IL DIRITTO DI LEGGERE OVUNQUE
Anche qui non sono d'accordo al 100%. Si può avere il diritto di leggere ovunque finché la cosa non dà fastidio o non offende nessuno. Se mi trovo ad un evento, ad esempio un matrimonio, cominciare a leggere (dando dimostrazione di non divertirmi alla festa) potrebbe offendere gli sposi. Esempio stupido, lo so, ma l'ho fatto per farmi capire.
Per il resto, che si tratti di camera mia, di un autobus, di un treno, di una panchina del parco o della spiaggia, credo che nessuno possa toglierci il diritto di leggere dove più ci piace.
8. IL DIRITTO DI SPIZZICARE
Anche questo diritto mi piace moltissimo.
Spesso mi viene voglia di rileggere qualche passo di un libro che ho amato, e allora lo tiro giù dalla libreria e ne spizzico qualche capitolo.
Oppure, se sono indecisa sull'acquisto di un nuovo romanzo, a volte ne leggo qualche pagina in libreria. Spizzicando mi rendo conto se può piacermi oppure no.
Addirittura, quando comincio un nuovo libro vado a spizzicare tra le ultime pagine. Amo gli spoiler, e non ci vedo niente di male!
9. IL DIRITTO DI LEGGERE A VOCE ALTA
Non è una cosa che amo fare, e anche qui ritengo che sia diritto di un lettore leggere a voce alta finché non infastidisce nessuno. Dunque, non si dovrebbe fare nei luoghi pubblici. Ma in privato non vedo proprio perché qualcuno non dovrebbe leggere come gli pare!
10. IL DIRITTO DI TACERE
Quando abbiamo concluso, o non concluso, un romanzo, dovremmo tutti avere il diritto di tacere, ossia di tenere per noi le nostre opinioni e sensazioni. Abbiamo tutti il diritto di non raccontare le emozioni che quella storia ci ha lasciato. Secondo me la lettura è, per prima cosa, un atto intimo. Quello che accade mentre leggiamo lo sappiamo davvero soltanto noi stessi.
Vi ho dato i miei pareri sui diritti che secondo Pennac devono avere tutti i lettori! Ora datemi i vostri! ^_^