LEGGETE PER
VIVERE.
…come diceva
il saggio Flaubert.
Leggete per
vivere. Una bella frase, vero? Mi è sempre piaciuta, ed è quello che faccio. E
con voi oggi voglio condividere i miei pensieri su due libri, all’apparenza
diversi, ma in realtà molto simili.
Si tratta dell’ultimo capolavoro di J.K.
Rowling, e di uno dei magnifici romanzi di Nick Hornby.
Il Seggio Vacante, dall’autrice
dell’acclamato Harry Potter, è quanto di più diverso si possa immaginare dalle
avventure del maghetto occhialuto.
I buoni sentimenti, i giusti valori, la
contrapposizione tra bene e male, lasciano spazio a tematiche quali il sesso,
la droga, la violenza. D’altra parte, che questo sia un libro per adulti era
stato annunciato addirittura mesi prima dalla sua pubblicazione. In questo
romanzo c’è di tutto: vita, morte, scandali, amore.
Lo stile narrativo di
Joanne Rowling è assolutamente inconfondibile, in particolare per quel che
riguarda la caratterizzazione dei personaggi, numerosi ne Il Seggio Vacante come in Harry Potter. Alcuni hanno maggiore rilievo rispetto ad altri,
ma sono tutti concatenati tra loro, nella piccola comunità inglese in cui è
ambientata la storia. Non esistono il bene e il male, non esistono buoni o cattivi.
Ogni personaggio ha in sé luce e oscurità, proprio come nella vita reale.
Ed è
proprio questo il punto forte del romanzo, ovvero la capacità dell’autrice di
catapultarci nella vita dei protagonisti, e nelle dinamiche della società
inglese. Questa è la storia di come un singolo evento può cambiare il corso di
molte vite.
La stessa
riflessione può essere fatta leggendo Non
buttiamoci giù di Nick Hornby. Ho letto quasi tutti i romanzi di Hornby, e questo
secondo me è il migliore, nonostante sia uno dei meno noti.
Un uomo, una donna,
un ragazzo ed una ragazza, ecco i nostri protagonisti. Quattro sconosciuti che
si incontrano sul tetto di un palazzo la notte di Capodanno. Non hanno niente
in comune, se non l’intenzione di buttarsi di sotto.
Sarà proprio questo
incontro a cambiare le loro vite per sempre, a far prendere decisioni rimandate o temute, mettendo
in discussione tutto quello di cui erano convinti.
Con la sua geniale ironia
fuori dal comune, l’autore ci regala l’opportunità di meditare sulle nostre
vite, ma con un sorriso sulle labbra.
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