Usò entrambe le mani. Le fece correre su uno scaffale dopo l'altro. E scoppiò a ridere. [...] passò vari minuti ad andare con lo sguardo dagli scaffali alle proprie dita. Quanti libri aveva toccato? Quanti ne aveva sentiti? [...] Era come una magia, come la bellezza. {M.Z.}

domenica 21 dicembre 2014

Più Libri Più Liberi 2014 - Parte 3


A tempo di record (eh certo, visto che la parte 2 l'ho pubblicata con un ritardo assurdo) vi posto anche la parte 3 del resoconto di questa bellissima fiera!

Olè!

La prima cosa che voglio dire anche qui, è che visto che mio padre mi ha rubato il suo mio registratore, tutto ciò che riporto qui è il prodotto dei miei ricordi e dei miei appunti sconclusionati. Questo significa che non ci sono discussioni riportate alla lettera e che sono condite con le mie opinioni personali!

Venerdì 5 dicembre Sassy ed io abbiamo partecipato ad un solo evento. E si tratta di: Perchè l'Italia è un paese di non lettori, dove sull'argomento si è dialogato a riguardo con studenti, presidi, docenti, editori e bibliotecari. Tra gli altri, sono intervenuti la preside del liceo Visconti di Roma e l'editore per Edizioni E/O Sandro Ferri (di cui io ho letto un libro sull'editoria molto interessante, "I ferri dell'editore"). Comincio col dire che la sala era davvero gremita (ci siamo dovute sedere per terra xD vi lascio immaginare le sofferenze della mia povera schiena u.u Aiuto!!).
E' stato detto che il calo della lettura solitamente si verifica dopo i 14 anni, e che la carenza di biblioteche scolastiche, ossia l'assenza strutturale del libro, e della figura di un bibliotecario, cioè di un esperto, è certamente tra le cause di questo fenomeno. Anche il ruolo degli insegnanti è importante e in Inghilterra lo hanno compreso molto bene, difatti nelle loro scuole l'ora di lettura è concepita come un vera e propria ora di lezione. D'altra parte, l'Italia non è mai stato un paese dedito alla lettura, infatti dal dopoguerra il 50% della popolazione non legge neppure un libro in un anno. Sinceramente è una percentuale talmente alta che non so se essere più triste o più scioccata. Considerando che nell'altro 50% saranno in pochi quelli che leggono più di due o tre libri in un anno. 
C'è stato anche un dibattito piuttosto acceso sull'influenza della tecnologia. Non è stata tratta una vera e propria conclusione, ma vi dirò qui il mio parere: la tecnologia influisce sulla lettura soltanto se non si è già appassionati lettori. Perchè guardare la tv, stare su fb, giocare alla Wii, è di certo molto più semplice del fare qualcosa di impegnativo e che non ami. Ma per chi "legge di professione" :P per chi ama la lettura, la tecnologia non è un'influenza negativa, anzi! Più passa il tempo, più imparo a servirmi della tecnologia per migliorare la mia esperienza di lettura, e più libri leggo! 
Si è detto anche che la Letteratura è un piacere emotivo oltre che intellettuale, e dal punto di vista editoriale, un editore deve pubblicare libri che possono arrivare ai loro pubblici e che possono "gareggiare" con gli altri strumenti di intrattenimento, e che non è facile. Tra l'altro, oggigiorno ci sono molti più scrittori che lettori (cosa che mi fa rabbrividire ogni volta che ci penso, perchè purtroppo è vero) e che molti libri non sono all'altezza. Compito dell'editore è saper fare una selezione.

Il terzo giorno, invece, ho assistito da sola (la mia stagista mi ha dato buca u.u) a tre eventi bellissimi! La giornata è cominciata benissimo, con Pino Insegno che ha letto alcuni brani da "Il libro della giungla" di R. Kipling, presentando l'audiolibro interpretato appunto da lui stesso :P è inutile che sto qui a dirvi quanto sia stato bravo, emozionante e coinvolgente. Io lo adoro! Ha aperto il dialogo con il pubblico presente in sala (tra cui molti bambini) e il discorso è passato dall'importanza degli audiolibri al paragone con il doppiaggio, concludendosi con alcuni accenni alla vita di Kipling. Un'esperienza bellissima!





Altro evento, altro "vip"! Per Il Ruggito del Libraio: diventare librai nel XXI secolo c'è stato come ospite eccezionale Marco Presta, uno dei due conduttori del programma radiofonico "Il ruggito del coniglio" che io e mio padre ascoltiamo sempre insieme! (Sì, sono riuscita a farmi fare un autografo per lui u.u sono una brava figliola, io!)
Ha presentato, insieme a chi di dovere, la cerimonia dei diplomi per la Scuola Librai Italiani.
Si è parlato del fatto che, ovviamente, le zone con più lettori sono quelle con più biblioteche e librerie, e che la figura del libraio è più importante di quanto si pensi, perchè le librerie sono sì importanti, ma vanno gestite in modo adeguato. Un libraio deve essere in grado di proporre varietà, deve avere la capacità di far leggere. In fondo la libreria è il punto di incontro tra autore e lettore e non va sottovalutata l'influenza di chi la gestisce. 
Con un bel discorso farcito con l'ironia che lo contraddistingue, Marco Presta ha parlato di come, secondo lui, la cultura generi etica, e dopo i discorsi si è passato alla consegna dei diplomi per i nuovi librai che con passione hanno studiato per poter intraprendere al meglio una delle carriere che, secondo me, regala più soddisfazioni ^_^
Ad un certo punto è intervenuto anche qui l'editore Sandro Ferri, che tra le altre cose ha detto che uno degli autori pubblicati proprio con Edizioni E/O, Fabio Bartolomei, ha deciso (di sua spontanea volontà :P) di cedere una parte dei suoi diritti d'autore a questa scuola. Sapete cosa vi dico? Che quasi quasi ci faccio un pensierino :P ho sempre desiderato diventare una libraia *___* e voi?


Siamo giunti all'ultimo evento! Come e perchè si diventa scrittori? Un dialogo con i tre vincitori delle tre edizioni del Premio Letterario Rai La Giara, in ordine cronologico: Roberto Paterlini (con il romanzo Cani randagi), Marco Marrocco (con il romanzo Come l'antenna per i passeri) e Roberto Moliterni (con il romanzo Due passi a Berlino Est). Devo dire che sono stati tutti e tre molto simpatici! In foto sono i tre uomini centrali :)
Questo incontro è stato incentrato sulla scoperta di chi si nasconde dietro i romanzi, sui retroscena del mestiere di scrittore. Quando è stato chiesto ai vincitori di rispondere alla domanda "perchè e per chi si scrive?" ecco cosa hanno detto (in sintesi): Paterlini ha detto che scrive per i suoi personaggi (cosa che trovo molto bella!), Marrocco ha detto che scrive per se stesso, e Moliterni ha detto che scrive per raccontare quello che gli manca (ho apprezzato molto anche questa risposta).
Si è parlato anche del fatto che se si è scrittori, si è scrittori sempre, quando si fa qualsiasi cosa, in ogni momento della giornata, e soprattutto quando si pensa, e non solo nel momento in cui davvero si comincia a scrivere materialmente. Inoltre è stato detto che quel che si è scritto non è mai sprecato, che serve e fa esperienza anche quel che si scarta e si butta nel cestino, e soprattutto che spesso varie idee finiscono con l'intrecciarsi e che quindi nulla va mai perso.
Ad un certo punto c'è stato un intervento molto interessante della moglie di Luigi Malerba, la quale ha detto che uno scrittore non deve scrivere per "lavoro", ossia non deve scrivere perchè ha bisogno di guadagnare, non deve scrivere per denaro, quello deve procurarselo in un altro modo, perchè uno scrittore deve essere libero. Ho trovato giustissime queste parole.

Dunque, missione compiuta! Finalmente sono riuscita a raccontarvi tutto il possibile di questa fiera! Non credevo che ci sarei riuscita u.u come al solito, ditemi i vostri pareri a riguardo! :D

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