Titolo: Il diario di Bridget Jones
Titolo originale: Bridget Jones's Diary
Autore: Helen Fielding
Editore: Rizzoli
Pagine: 313
Traduzione: O. Crosio
Prezzo di copertina (flessibile): 12,00 €
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Mangia troppo, beve troppo, fuma troppo, ha una mamma troppo invadente, un uomo troppo sposato e troppo pochi "pretendenti". È il ritratto di una single di oggi, moderna trentenne in carriera, quale risulta dal diario di un anno della sua vita, dove vengono raccontati, con humor e ironia, i problemi, le speranze, le delusioni di una donna qualunque.
Premessa: non ho visto il film.
Due stelle su cinque, concesse soltanto perchè il romanzo ha i suoi momenti buoni, quelle -poche- battute che mi hanno fatta ridere sul serio.
L'idea di base della trama è molto bella, cioè quella di raccontare le (dis)avventure di una trentenne single in carriera nella vita di tutti i giorni. Il problema principale è, secondo me, lo stile. Se l'autrice non avesse scelto di raccontare la storia sotto forma di diario, sarebbe stata sicuramente più coinvolgente e bella da leggere.
È un romanzo piccolo eppure ho impiegato tantissimi giorni a finirlo perché non mi "invitava" a ricominciare la lettura.
I personaggi non sono tanti, eppure l'unico che ha una buona caratterizzazione è la protagonista. Persino Mark Darcy o la madre di Bridget, che sono molto presenti nella storia, non sono stati caratterizzati bene. Anzi, non sono stati caratterizzati per niente!
Lo svolgimento delle vicende l'ho trovato piuttosto banale e confusionario, a volte persino sbrigativo.
Gli elenchi di calorie, peso, alcolici, sigarette, etc etc all'inizio di ogni paragrafo mi hanno presto stufata, e se devo dire la verità, ho smesso di leggerli dopo poche pagine.
Unica nota positiva, le liste iniziali delle cose da fare e da evitare.
Che altro dire? Non mi è piaciuto!
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