Usò entrambe le mani. Le fece correre su uno scaffale dopo l'altro. E scoppiò a ridere. [...] passò vari minuti ad andare con lo sguardo dagli scaffali alle proprie dita. Quanti libri aveva toccato? Quanti ne aveva sentiti? [...] Era come una magia, come la bellezza. {M.Z.}

martedì 25 settembre 2018

Recensione: "Storia di Ásta" di Jón Kalman Stefánsson



.Storia di Ásta.
di Jón Kalman Stefánsson


Ringrazio la casa editrice Iperborea per avermi inviato una copia di questo romanzo :)

    
quasi perfetto

Titolo: Storia di Ásta
Titolo originale: Saga Ástu
Autore: Jòn Kalman Stefànsson
Editore: Iperborea
Pagine: 480
Traduzione: S. Cosimini
Prezzo di copertina (flessibile): 19,50 €
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Reykjavík, primi anni Cinquanta. In un piccolo appartamento seminterrato Sigvaldi e Helga toccano il cielo con un dito abbandonandosi alla loro giovane e travolgente passione e decidono di chiamare la figlia Ásta. Ásta come una grande eroina della letteratura nordica, Ásta perché ást in islandese vuol dire amore. Sedici anni dopo Ásta scopre il sentimento di cui porta il nome in una fattoria negli aspri Fiordi Occidentali dove trascorre l’estate. Lo impara a conoscere dalla storia tormentata tra un uomo e una donna uniti dalla solitudine e divisi dalla dura vita contadina; lo impara a capire dalla vecchia Kristín che ogni tanto, al mattino, si sveglia in un’altra epoca del suo passato e può così rimediare ai rimpianti che le ha lasciato la vita; lo vive sulla propria pelle insieme a Jósef, il ragazzo che le cambierà l’esistenza. Eppure sono tutte promesse di felicità non mantenute ad avvicendarsi in questa impetuosa storia famigliare, segnata per sempre dal giorno in cui Helga si rivela uno spirito troppo libero e assetato di emozioni per non ribellarsi alla soffocante routine domestica e abbandonare marito e figlie, lasciando Ásta con un’inquietudine, un’ansia di fuga, una paura di seguire fino in fondo i propri sogni. In un romanzo lirico, sensuale e corale, che si compone a puzzle seguendo i ricordi dei personaggi e le associazioni poetiche dei loro sentimenti, Stefánsson racconta l’urgenza e l’incapacità di amare, la ricerca di se stessi nell’eterna e insidiosa corsa alla felicità, e quel fiume di desideri e nostalgia che accompagna il destino di ognuno, sempre pronto a rompere gli argini e a scompaginare un’esistenza.


Il mio primo Stefànsson.
Valentina, la mia libraia di fiducia, ne ha sempre cantato le lodi. Grazie a lei ho scoperto la casa editrice Iperborea e ovviamente le opere di Stefànsson sono subito finite in cima alla lista dei libri da recuperare, anche se per un motivo o per l'altro ho sempre dovuto rimandare. Finalmente, la mia attesa è finita.


Credete che la vita sia infinita e che si possa sempre rimandare tutto all'indomani. Ma a volte il domani non arriva mai.


Quasi 500 pagine in cui veniamo stregati dalla storia di Ásta. Ma chi è Ásta?
La incontriamo molto intimamente dopo poche pagine, attraverso le parole di una sua lettera. Scopriamo alcuni dettagli fondamentali della sua vita, ma al tempo stesso abbiamo la sensazione di non sapere assolutamente nulla di lei e di ciò che ci verrà raccontato nel resto del romanzo.

Stefànsson esordisce con "com'è possibile raccontare la storia di una persona senza toccare anche le vite che la circondano?", ed è proprio quello che fa, trasportandoci da subito nei ricordi di Sigvaldi, il padre di Ásta. Ho addirittura avuto l'impressione che questa fosse la sua storia tanto quanto della figlia.



La struttura generale del testo è confusionaria. Ci imbattiamo in alcune lettera scritte da Ásta, e tra queste abbiamo ricordi dal suo punto di vista, dal punto di vista del padre e dal punto di vista dell'autore stesso. Ma non in ordine cronologico. L'ho trovata una scelta giusta, che funziona, soprattutto dalla seconda metà del romanzo in poi, infatti non è per questo che non ho dato il massimo della valutazione.
Per i miei gusti, ogni tanto Stefànsson si è perso troppo in chiacchiere, ha rimarcato troppe volte su alcuni concetti e alcune vicende su cui già si era concentrato. Nonostante questo, la poesia della sua narrazione non poteva che farmi innamorare di lui e decidere di recuperare tutti i suoi romanzi al più presto. Mi è piaciuto anche come l'autore sia riuscito ad affrontare varie tematiche con delicatezza e profondità, ad esempio la depressione, la ricerca del sé, il lutto e la paura.

E adesso avanzano lentamente in mezzo a quello che assomiglia più a un brano musicale che non a un paesaggio.
Questa terra morta, questo sole freddo.

La passione di Sigvaldi ed Helga, la madre di Ásta. Il rapporto tra Sigvaldi e il fratello poeta. L'affetto e il senso di colpa di Ásta verso la propria balia, l'amicizia che la lega a Jòsef, e il fascino misto a inquietudine con cui osserva Kristin, la vecchia che ogni tanto si sveglia in epoche diverse.
I personaggi sono tutti costruiti in maniera impeccabile, sono interessanti, affascinanti. Ho davvero desiderato che tutti avessero un romanzo per sé, per approfondirli ancora di più. E anche l'atmosfera in cui sono collocati gioca un ruolo importante. La cultura islandese fa da padrona in più di una scena, e per me che ho un debole per gli usi e costumi nordici è stata una vera benedizione.


Piangeva in modo inconsolabile. Certo, la balia aveva cercato di confortarla, [...] Ma Ásta non aveva osato raccontarle il sogno, si era inventata qualcosa, le aveva mentito, e così, ovviamente, la balia non aveva potuto consolarla, non si può consolare una menzogna.




Consigliato :)



8 commenti:

  1. Ce l'ho ma non l'ho ancora letto. Mi ispira molto l'atmosfera *-*
    Per il fatto della confusione ti capisco, all'inizio si fa fatica con i libri di questo genere, ma basta entrare un po' nella storia per superare le difficoltà.

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    1. Non ho trovato la struttura confusionaria una difficoltà, facevo solo notare che lo è xD infatti trovo che sia stata una scelta azzeccata, la "confusione" in questo caso è un valore aggiunto al romanzo :)

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  2. Sul tuo blog scopro un sacco di libri che non sono il mio genere e che avrei bellamente snobbato, se non fosse per le tue recensioni. Riesci sempre ad incuriosirmi, anche quando, come in questo caso, la trama non mi dice nulla di particolare!

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    1. Grazie mille per queste belle parole <3 in fondo è proprio il motivo per cui ho aperto il blog, nonché il motivo per cui ne seguo altri <3

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  3. l'ho messo in wishlist Y.Y
    sia gli estratti che la tua recensione mi hanno convinto!

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  4. Bella la tua recensione ma questo libro continua a non ispirarmi

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    1. Grazie :) mi dispiace che non ti ispiri, ma d'altre parte non ci può piacere tutto xD quindi pazienza :P :)

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