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mercoledì 18 luglio 2018

Recensione: "Chirù" di Michela Murgia



.Chirù.
di Michela Murgia


bellissimo

Titolo: Chirù
Autore: Michele Murgia
Editore: Einaudi
Pagine: 191
Prezzo di copertina (rigida): 18,50 €
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Quando Eleonora e Chirú s'incontrano, lui ha diciotto anni e lei venti di più. Le loro vite sembrano non avere niente in comune. Eppure è con naturalezza che lei diventa la sua guida, e ogni esperienza che condividono dall'arte alla cucina, dai riti affettivi al gusto estetico - li rende più complici. Eleonora non è nuova a quell'insolito tipo di istruzione. Nel suo passato ci sono tre allievi, due dei quali hanno ora vite brillanti e grandi successi. Che ne sia stato del terzo, lei non lo racconta volentieri. Eleonora offre a Chirú tutto ciò che ha imparato e che sa, cercando in cambio la meraviglia del suo sguardo nuovo, l'energia di tutte le prime volte. È così che salgono a galla anche i ricordi e le scorie della sua vita, dall'infanzia all'ombra di un padre violento fino a un presente che sembra riconciliato e invece è dominato dall'ansia del controllo, proprio e altrui. Chirú, detentore di una giovinezza senza più innocenza, farà suo ogni insegnamento in modo spietato, regalando a Eleonora una lezione difficile da dimenticare.

Questo è il primo romanzo che leggo di Michela Murgia. Sono partita senza aspettative, positive o negative, perché ho letto sempre pareri discordanti sui suoi libri e ho deciso fosse giunto il momento di crearmi un'opinione personale.
In realtà era da parecchio che questo libro mi attendeva sullo scaffale, e mi sono decisa ad iniziarlo dopo la conferenza stampa del Festival Letterature, perché ha detto delle cose sul linguaggio e sulla scrittura che ho trovato interessanti.
[Trovate a questo link il racconto che ha letto durante la serata del Festival]

Come si può intuire dalla valutazione, mi è piaciuto molto. Un romanzo semplice che però si legge con interesse.


In ogni famiglia c'è un membro che orienta il clima emotivo di tutti gli altri. Quell'impercettibile catena di controllo che attribuisce silenziosamente a un solo familiare la supremazia emotiva che non ha a che fare con l'età, col sesso e nemmeno con l'intelligenza di chi la esercita.

Come spiega la trama, Eleonora è un'attrice sarda che una sera incontra un ragazzo di vent'anni più giovane che in qualche modo riesce a intrigarla tanto da spingerla a fargli da mentore. Chirù, questo il modo in cui viene chiamato, è infatti un aspirante musicista che però conosce ben poco il mondo dello spettacolo dietro le quinte.
I capitoli sono rinominati come Lezioni, ed è come se queste lezioni non non si riferissero solo a quelle imparate da Chirù ma anche da Eleonora stessa.

Ero stata una bambina allegra, soggetta solo a malumori di circostanza. A differenza di tutta la mia famiglia, a otto anni sapevo farmi felice da sola e a trentotto difendevo tutti i giorni il diritto a riavere quell'autarchia del cuore senza essere costretta a chiamarla solitudine.

Molte delle convinzioni dell'attrice vengono a mancare, è costretta a mettere in discussione la scelta di questo allievo più e più volte. Anche se le lezioni sembrano andar bene, c'è qualcosa che rende questi insegnamenti più di quello che dovrebbero essere. Attraverso il rapporto con Chirù, Eleonora riflette sulla sua vita. Analizza la sua infanzia e la sua carriera, i ragazzi a cui ha fatto da maestra in passato e anche il periodo in cui lei stessa ha avuto un maestro.

- Non ti viene mai in mente che ci possano essere circostanze in cui non è la sostanza a fare la differenza?
- Non vedo cos'altro potrebbe farla, maestro.
- È la dose, amica mia. È sempre la dose che fa il veleno.


Lo stile della Murgia mi è piaciuto molto. La narrazione è composta da frasi lunghe che mettono in mostra l'ampio vocabolario dell'autrice, ma non per questo il romanzo è lento, anzi, io l'ho letto in pochissimi giorni. A dispetto del titolo, per me tutto ruota intorno ad Eleonora, inclusi i tre personaggi maschili, psicologicamente approfonditi solo in relazione a lei. L'importanza di Chirù sta nell'averla costretta a mettere in discussione la propria vita. Un primo approccio con questa scrittrice nostrana più che positivo, direi. 


Ho coltivato una speciale diffidenza per chi si compiace di dire sempre quello che pensa. Temo con ogni fibra quel tipo di persona che è pronta a scambiare per pensiero il moto casuale di tutto quello che gli passa per la testa e chiama sincerità l'incapacità di controllarlo.

Consigliato :)




8 commenti:

  1. Ciao Gaia :) anche io come te sono rimasta incuriosita dell'autrice dopo averla ascoltata (parlare di un altro libro nel mio caso). Ho in libreria Accabadora ma ancora non l'ho letto, sicuramente lo farò presto, ma anche questo titolo sembra interessante!

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    1. Ciao Silvia! Anche a me ispirava molto Accabadora *_*

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  2. Non lo conoscevo, ma devo ammettere che sembra interessante :3

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    1. In effetti non è uno dei più conosciuti dell'autrice, prima di comprarlo nemmeno io ne avevo sentito parlare xD

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  3. Sai che mi hai incuriosita molto?
    Non lo conoscevo ma adesso ho voglia di conoscerlo

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  4. Un libro interessante *_* merito della tua bella recensione che mi ha incuriosita, l'ho aggiunto alla mia wish list ^^

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