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sabato 13 dicembre 2014

Recensione: "Il club dei filosofi dilettanti" di A. McCall Smith


.Il club dei filosofi dilettanti.
di Alexander McCall Smith



piacevole

Titolo: Il club dei filosofi dilettanti
Titolo originale: The Sunday Phylosophy Club
Autore: Alexander McCall Smith
Editore: TEA
Pagine: 263
Traduzione: G. Garbellini
Prezzo di copertina (flessibile): 8,50 €
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Per la colta e raffinata Isabel Dalhousie, fondatrice del Club dei filosofi dilettanti di Edimburgo, una serata all’opera è sempre un momento di riposo e serenità. Ma quando un giorno, al termine di una rappresentazione, vede un giovane precipitare giù dal loggione, intuisce che quella caduta non è affatto accidentale, come invece la polizia vorrebbe far credere. Dotata di grande sensibilità e di senso morale, Isabel da perspicace filosofa si trasforma immediatamente in investigatrice. Aiutata dalle persone a lei più  care- Cat, l’adorata nipote, Jamie, l’affascinante ex fidanzato di Cat e Grace, la fedele governante- Isabel indaga e scopre che dietro le suggestive atmosfere e gli splendidi paesaggi urbani di Edimburgo si celano tensioni e appetiti, tanto voraci quanto immorali …



Parto subito con il dire che questo libro mi ha suscitato emozioni contrastanti. La prima cosa che mi ha attratto, devo ammetterlo, è stata la copertina, che trovo bellissima e ricca di particolari che ad una prima occhiata possono sfuggire, come la decorazione sulla teiera che riproduce l’evento scatenante della narrazione. Ma si sa, una bella copertina non è sempre sinonimo di una bella storia, anzi,  di solito le cose non combaciano quasi mai. Le emozioni che mi ha suscitato questo romanzo sono state per me un po’ come un giro sulle montagne russe, la dinamicità di alcuni scambi di battute viene smorzata dalle pagine in cui la protagonista, tenendo fede alla sua professione di filosofa e redattrice della rivista di etica applicata, si dilunga su riflessioni di carattere etico, in particolar modo riguardanti il tema della verità e la necessità o meno di dirla ad ogni costo. Le riflessioni sono ben inserite all’interno della narrazione, e quindi non risultano troppo tediose o superflue, ma tendono a frenare il racconto e questo, unito ai frequenti riferimenti ad autori di vari ambiti della cultura scozzese a me sconosciuti, ha fatto si che la lettura procedesse un un po’ a rilento. I personaggi sono però in linea di massima simpatici, Isabel, donna di classe ed elegante sempre persa nelle sue riflessioni di etica, Cat, la giovane nipote a quanto pare alla ricerca del vero amore attraverso la collezione di uomini sbagliati, Jamie, il fagottista ex fidanzato di Cat che continua a ruotare intorno alla strana famiglia della ragazza e soprattutto Grace, la governante schietta e all’antica con una particolare propensione a giudicare le persone da una sola occhiata. Verso la fine del libro, prima delle ultime dieci pagine, ero quasi certa che l’autore avesse sprecato una buona occasione, ma alla fine, proprio sulle battute finali, le cose si rivoltano di nuovo. Credo fondamentalmente che la cosa che abbia contribuito alla mia opinione incerta sia la definizione forviante di giallo. Non lo è a mio parere. Isabel è curiosa, più per una questione etica-morale che per puro amore per il mistero e questo traspare nel proseguimento del romanzo. Credo che leggerò gli altri libri di questa serie, ma più per curiosità verso il proseguimento delle vicende personali dei personaggi che per altro. Tutto sommato è una lettura leggera, consigliata a chi vuole provare un giallo un po’ atipico con personaggi particolati e divertenti ed alcuni spunti di riflessione di carattere etico interessanti. 


2 commenti:

  1. io avevo letto Il piacere sottile della pioggia e anche a me ha lasciato un po' dubbiosa la definizione di giallo!

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    1. Sono felice di non essere l'unica che ha avuto qualche dubbio xD

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