Questa recensione fa parte del Blog Tour di presentazione del libro, infatti dopo il mio parere potete leggere un approfondimento su Balder, uno dei personaggi di cui si parla nei racconti della mitologia norrena. Tutte le informazioni sul Blog Tour le trovate subito dopo la recensione :)
.Miti del Nord.
Titolo: Miti del Nord
Titolo originale: Norse Mythology
Autore: Neil Gaiman
Editore: Mondadori
Pagine: 224
Traduzione: S. Bertola
Prezzo di copertina (rigida): € 19,00
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Odino il supremo, saggio, audace e astuto; Thor, suo figlio, incredibilmente forte ma non certo il più intelligente fra gli dèi; e Loki, figlio di un gigante, fratello di sangue di Odino, insuperabile e scaltrissimo manipolatore. Sono alcuni dei protagonisti che animano il nuovo libro di Neil Gaiman: noto per essersi ispirato spesso ai miti dell’antichità nel creare universi e personaggi fantastici, questa volta Gaiman ci offre una formidabile riscrittura dei grandi miti del Nord. Lungo un arco narrativo che inizia con la genesi dei nove leggendari mondi, ripercorriamo le avventure e le gesta di dèi, nani e giganti.
Tra i racconti più avventurosi ci sono quello di Thor, che, per riprendersi il martello che gli è stato rubato, è costretto a travestirsi da donna, un’impresa non da poco considerando la sua barba e il suo sconfinato appetito; o quello di Kvasir – il più saggio fra gli dèi – il cui sangue viene trasformato in un idromele che colma di poesia chi lo assaggia. Il finale del libro invece è dedicato a Ragnarok, il giorno del giudizio, il crepuscolo degli dèi, ma anche la nascita di un nuovo tempo e nuovi popoli.
Tra i racconti più avventurosi ci sono quello di Thor, che, per riprendersi il martello che gli è stato rubato, è costretto a travestirsi da donna, un’impresa non da poco considerando la sua barba e il suo sconfinato appetito; o quello di Kvasir – il più saggio fra gli dèi – il cui sangue viene trasformato in un idromele che colma di poesia chi lo assaggia. Il finale del libro invece è dedicato a Ragnarok, il giorno del giudizio, il crepuscolo degli dèi, ma anche la nascita di un nuovo tempo e nuovi popoli.
Neil Gaiman + Mitologia Nordica = Gaia è finalmente degna del proprio nome.
Ebbene sì. Amo questo autore, amo i miti norreni (forse ve ne siete già accorti, eh?) e dunque qualcuno di voi è sorpreso di sapere che ho amato anche questo libro?
Una lettura che ahimè ho fatto in digitale (ma ringrazio lo stesso la Mondadori per la copia) e che non vedo l'ora di acquistare in formato cartaceo per metterla accanto ai miei altri libri sull'argomento. Tra l'altro l'ho vista in libreria, ed è un'edizione davvero ben fatta e curata, con la copertina originale, che è splendida.
Odino e Vili e Ve uccisero il gigante Ymir. Bisognava farlo. Non c’era altro modo per creare i mondi. Quello fu l’inizio di tutte le cose, la morte che rese possibile ogni forma di vita.
Nell'introduzione, Gaiman ci racconta come il suo primo incontro con i miti norreni sia avvenuto attraverso i famosi fumetti della Marvel, e anche se poi la sua conoscenza si è arricchita con letture più fedeli alla vera mitologia nordica (per quanto possibile, ovviamente, non essendo un scienza esatta), trovo che questo suo libro sia stato influenzato dalla visione di Stan Lee, almeno un po'. Non nelle vicende, che sono corrispondenti a quelle della mitologia, ma nei toni con cui vengono descritte.
Chiaramente non si tratta di un romanzo, ma semplicemente dell'interpretazione di Gaiman dei miti nordici che sono stati tante volte raccontati, da moltissimi autori, ispirandosi all'Edda in prosa e in versi. Io stessa ho letto parecchi libri che ne parlano e ho studiato per conto mio questa mitologia, che mi è sempre parsa la più affascinante e di cui potete intuire il mio amore grazie al nome e alla grafica del blog.
È questa la gioia che ti danno i miti. Il divertimento nasce quando sei proprio tu a raccontarli […] Leggi queste storie, e poi falle tue, e in qualche gelida e oscura notte di inverno, oppure in una serata estiva in cui il sole non tramonta mai, racconta ai tuoi amici quello che è successo quando hanno rubato il martello a Thor, o come Odino ha conquistato per gli dèi l’idromele della poesia…
-Neil Gaiman
Foto scattata alla Libreria Tra le righe |
Gaiman ha selezionato alcuni dei miti più famosi e ne ha scritto una sua versione semplice, scorrevole, ironica. Forse un po' troppo semplice, a volte, ma credo che il libro sia rivolto anche e soprattutto ad un pubblico giovane, quindi va bene così. Trovo che sia un ottimo testo per iniziare a familiarizzare con l'argomento, ma anche un bel modo per immergersi di nuovo in questo mondo per chi come me (o più di me) ha già qualche conoscenza.
Il libro, infatti, nonostante non approfondisca molto le storie rispetto ad altri testi più completi, ci presenta i fatti in ordine cronologico, iniziando con la nascita di tutti i mondi e concludendosi con Ragnarok, la fine di tutte le cose. Nel mezzo ci sono alcuni avvenimenti fondamentali, come il racconto del destino dei figli di Loki o le vicende che hanno portato gli dèi ad ottenere i loro tesori.
Il vero protagonista di questa selezione di racconti è sicuramente Loki, molto più presente e influente di Thor e di Odino.
Perciò adesso lo sapete: ecco come gli dèi ottennero i loro tesori più preziosi. È stata colpa di Loki. Perfino il martello di Thor è colpa di Loki. Perché con Loki era così. Ce l’avevi con lui anche quando gli dovevi una profonda gratitudine, e gli eri grato anche quando lo detestavi.
Loki è un personaggio ambiguo, non si può mai dire da quale parte si schiererà, perché in effetti la sua lealtà cambia come cambia il vento, l'unica costante è che farà sempre ciò che è nel suo migliore interesse. Astuto Dio dell'inganno, la sua specialità è manipolare tutti, persino gli altri dèi, incluso Odino. Era inevitabile che un personaggio del genere catalizzasse l'attenzione.
Ho apprezzato particolarmente come è stato raccontato Ragnarok nell'ultimo capitolo, seppure brevemente, e infatti è diventato il mio preferito di tutta la raccolta. A fine libro trovate un utilissimo glossario.
Sullo stesso tema, sempre di Neil Gaiman, vi consiglio Odd e il gigante di ghiaccio, un libro per bambini davvero molto carino che ho letto di recente.
Sul tema mitologia nordica Gaiman ha scritto anche il romanzo American Gods. Non l'ho ancora letto ma ho visto la serie TV, l'ho trovata un po' lenta ma ben fatta, potete vederla su Amazon Prime Video.
Su Netflix, invece, vi consiglio la serie TV Vikings, una delle mie preferite in assoluto. Parla di vichinghi, non di miti, ma gli accenni a Odino, Thor e alla mitologia non mancano.
Ovviamente, menzione d'onore alla saga de Le parole segrete [recensione] di Joanne Harris.
Divoratori di Libri. → recensione + approfondimento sui figli di Loki (16 ottobre)
Reading in the Garden → recensione + approfondimento su Freya (19 ottobre)
Il Portale Segreto → recensione + approfondimento su Mimir (22 ottobre)
Le parole segrete (hello, it's me!) → recensione + approfondimento su Balder (24 ottobre)
Follow the books → commenti e approfondimenti che potete trovare sulle sue Instagram Stories (26 ottobre)
Io per il mio approfondimento ho deciso di parlarvi di uno degli dèi meno “famosi” ma che secondo me è uno dei più interessanti, ovvero Balder, figlio di Odino e Frigg, il più bello tra gli dèi.
Tutte le citazioni sono tratte da questo libro di Neil Gaiman.
Nulla esiste che non ami il sole. Ci dà calore e vita; scioglie l’aspra neve e il ghiaccio dell’inverno; fa crescere le piante e sbocciare i fiori. Ci dona le lunghe sere d’estate, quando il buio non arriva mai. Ci salva nelle aspre giornate invernali, quando l’oscurità si interrompe solo per poche ore e il sole è freddo e lontano, come il pallido sguardo di un cadavere.Il viso di Balder splendeva come il sole: era così bello che illuminava ogni luogo in cui entrava.
Illustrazione di Johan Egerkrans |
Balder, il più bello e il più amato degli Aesir.
Anche chiamato Baldur (in islandese moderno) o Baldr, viene comunemente identificato come il dio della luce, della pace e della gioia.
Non si conosce l'etimologia del suo nome, ma tra le possibilità che più convincono gli esperti c'è il significato "Signore". Il nome della sua dimora, invece, è Breidablik, e significa "vasto splendore".
Ha un fratello gemello molto diverso da lui: Hod. Poco socievole, cupo, e persino cieco. Balder è sposato con Nanna e ha un figlio di nome Forseti, che è invece il dio della giustizia e della riconciliazione.
La sua casa, il palazzo di nome Breidablik, era un luogo in cui regnavano la gioia, la musica e la cultura.
Di carattere tranquillo, riesce sempre a portare il sorriso, sia tra gli déi che tra gli umani, infatti viene venerato da tutte le cose viventi e non. Apparentemente si tratta di un dio poco violento, soprattutto rispetto ad alcuni dei suoi fratelli, come Thor e Tyr, e ci si riferisce a lui come ad un dio nobile e giusto in ogni situazione. Anche se, al di fuori delle testimonianze riportate nell'Edda di Snorri Sturluson, pare che Balder sia molto più incline al combattimento di quanto sembri.
Si racconta che abbia sognato la propria morte, e la madre Frigg, preoccupata di perdere il preferito tra i figli, parlò con ogni cosa, con ogni essere umano, con ogni pianta, con ogni pietra, con ogni metallo, con ogni animale, e fece promettere loro che mai avrebbero fatto del male al bellissimo Balder. Per colpa di Loki, però, non parlò con il vischio, e fu proprio questo ad ucciderlo, tristemente per mano del gemello Hod, ma dietro un altro imbroglio di Loki stesso.
Balder era morto, e gli dèi piangevano ancora la sua perdita. Erano tristi, e una pioggia grigia cadeva incessantemente, e la felicità era scomparsa dal mondo.
Odino tra i suoi tanti figli mandò nel regno dei morti Hermod, per cercare di convincere Hel a restituirlo al mondo dei vivi, ma un altro trucchetto di Loki riuscirà ad impedire anche quest'ultimo tentativo di salvataggio. Non scendo nei dettagli, perché questa parte è raccontata molto bene nel libro di Gaiman.
Balder - Nanna e Forseti
Illustrazioni di Natasa Ilincic
La morte di Balder è considerata il primo segno di Ragnarok, la fine del mondo, un periodo di distruzione per chiunque, dèi, elfi, giganti, nani e vichinghi. Un susseguirsi di battaglie contro terribili creature, come Surtr e Fenrir il Lupo. Si narra anche, però, che Balder tornerà dal regno dei morti per la battaglia finale, e che alla fine di tutto sarà uno dei pochi a sopravvivere nel nuovo mondo.
Balder sorriderà, come il sole che spunta da una nuvola, e si chinerà sulla scacchiera per fare la prima mossa.
Il mito di Balder presenta delle analogie con la figura di Cristo, ma questa influenza non stupisce, considerando che in area scandinava all'epoca (X secolo circa) iniziava già a diffondersi l'idea della religione cristiana.
Una curiosità: il personaggio è presente anche nei fumetti Marvel, dove fa la sua prima apparizione nella storia Journey into Mystery n.104 del 1964 (in Italia Il mitico Thor n.11, 1971). Il personaggio, oltre ad essere molto più forte dei comuni dèi asgardiani, può emettere raggi di luce.
Purtroppo non avevo a disposizione tutti i miei libri sull'argomento, quindi per questo post ho consultato Runes di L. McDermott.
Effettivamente Balder ricorda un po' la figura di Cristo e sicuramente non ne dubito che l'uno avrà preso ispirazione dall'altro...
RispondiEliminaComunque bellissime le illustrazioni che hai trovato *_*
Grazie <3
EliminaAnche io sono appassionata di mitologia norrena e nonostante conosca già i miti rivisitati da Gaiman, non vedo comunque l'ora di leggere questo libro! Come te adoro sia la mitologia norrena sia Gaiman, quindi non posso perdermi questa uscita XD
RispondiEliminaSono certa che non ti deluderà!
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