Prosegue la mia carrellata di post sulla nona edizione di Libri Come - festa del libro e della lettura. Su Instagram e Twitter avrete già letto molto a riguardo, durante la manifestazione, perché sono stata selezionata come Ambasciatrice Social dell'Auditorium, e ho partecipato a tantissimi eventi.
Vi ho già parlato della presentazione del graphic novel La Lucha e dell'incontro con Piero Angela [a questo link], e anche del manuale di book blogging di Giulia Ciarapica [a quest'altro link]. In quest'ultimo post vi parlo degli incontri con lo scrittore francese Régis Jauffret e la scrittrice americana Jennifer Egan.
Vi ho già parlato della presentazione del graphic novel La Lucha e dell'incontro con Piero Angela [a questo link], e anche del manuale di book blogging di Giulia Ciarapica [a quest'altro link]. In quest'ultimo post vi parlo degli incontri con lo scrittore francese Régis Jauffret e la scrittrice americana Jennifer Egan.
Régis Jauffret - come scrivo i miei libri.
Ammetto di non conoscere bene questo autore. Non ho mai letto nulla di suo (rimedierò a breve) e non conosco bene la sua biografia. Insomma, ho partecipato all'evento spinta dalla pura e semplice curiosità. Ho fatto bene, perché si è rivelato molto interessante.
"La letteratura è senza scrupoli. È un'arma che mi piace usare in mezzo alla folla."
Queste sono le parole di Régis Jauffret, in dialogo con Lorenzo Pavolini.
L'autore francese scrive sin da quando era adolescente, ed è convinto che l'arte non debba rispondere alla domanda del mercato. Per lui la letteratura non deve andare verso il lettore, ma viceversa, e io mi permetto di essere d'accordo con lui.
"Non sono crudele io, lo è la realtà" dice ancora, e basta pensare al suo romanzo Claustria per capire cosa intende. Questo libro racconta un fatto di cronaca realmente accaduto: si tratta del "Caso Fritzl", la storia di una giovane donna austriaca tenuta prigioniera dal padre per 24 anni e divenuta madre di sette bambini nati dalle violenze del genitore. Jauffret ha fatto molto lavoro di ricerca per parlare al meglio di un argomento così delicato, partecipando addirittura come pubblico ai vari processi.
La casa editrice Clichy mi ha gentilmente inviato uno dei romanzi di questo autore, Cannibali, di cui vi ho parlato a questo link. A breve lo leggerò e scriverò una recensione :D
Cliccate sulle foto per vederle meglio :)
In una chiacchierata con Elena Stancanelli, la scrittrice americana Jennifer Egan ci racconta il suo nuovo romanzo: Manhattan Beach, edito Mondadori.
Prima di parlarvi dell'incontro, ecco qualche informazione sul libro:
Oltre che di quest'ultima opera, si è parlato molto anche di due dei suoi precedenti lavori: La fortezza e Il tempo è un bastardo (per il quale ha vinto il Premio Pulitzer), e in particolare del rapporto della Egan con la tecnologia, molto presente in questi scritti. La sua è una vera e propria passione, e l'interesse nasce dal fatto che si tratta del più grande cambiamento a cui ha assistito nella sua vita. Ci svela però una piccola curiosità: scrive a mano, e non a macchina o al computer. Ha anche un gruppo di scrittura al quale sottopone le sue bozze e dal quale accetta consigli e critiche. Quando un cambiamento nella storia le porta sollievo, capisce sempre che si tratta della strada giusta, e crede di non essere per niente brava a scrivere di se stessa o di persone che conosce, anche se a volte ci ha provato.
Dopo l'incontro ha firmato le copie dei suoi libri, e ho avuto l'occasione di scambiare due parole con lei ed è stata davvero molto carina e gentile. Le ho portato una mia copia di La fortezza :)
Cliccate sulle foto per vederle meglio :)
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