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giovedì 16 febbraio 2017

Recensione: "La lettera scarlatta" di N. Hawthorne


.La lettera scarlatta.
di Nathaniel Hawthorne

bellissimo

Titolo: La lettera scarlatta
Titolo originale: The Scarlet Letter
Autore: Nathaniel Hawthorne
Editore: Feltrinelli
Pagine: 304
Traduzione: E. Terrinoni
Prezzo di copertina (flessibile): € 8,00
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Pubblicato nel 1850, "La lettera scarlatta" è uno dei più importanti romanzi nordamericani dell'Ottocento. Nelle intenzioni dell'autore esso doveva rappresentare al meglio lo spirito puritano dell'epoca coloniale americana. Nella società puritana la libertà dell'individuo coincideva con il bene della comunità, che doveva essere purificata da ogni elemento estraneo, considerato al soldo di Satana. Per questa ragione le autorità imponevano stili di vita improntati a un inflessibile rigore morale. E chi infrangeva gravemente le regole poteva incorrere persino nella pena di morte. Nel libro una giovane sposa, amante del pastore Arthur Dimmesdale, manifesta fisicamente i segni della sua relazione extraconiugale con il predicatore. Nulla riesce a farla confessare, nemmeno le minacce, e per questo viene schivata da tutti, e infine condannata a portare sul petto una fiammante lettera A, che la additi allo sguardo pubblico come un'adultera. Intorno a questa vicenda si dipana il progressivo insinuarsi nei personaggi di un tormentato lavorio psichico, che li spingerà, in taluni casi, sull'orlo della pazzia. Il libro è stato fonte di ispirazione per numerose trasposizioni cinematografiche.



Finalmente riesco a parlarvi di questo romanzo che ho letto a gennaio! Devo ammettere che mi ha stupita, e decisamente in positivo. Mi aspettavo un racconto un po' più noioso, perché la trama e le prime pagine non lasciavano sperare in qualcosa di particolarmente interessante.
Ho trovato lo stile dell'autore molto bello. Non semplicissimo, ma chiaro e ricercato, proprio come piace a me. Vi lascio una breve citazione per farvi capire meglio cosa intendo:


Ma una strana fatalità sembrava costringere ogni essere umano ad aggirarsi, simile ad un fantasma, nei luoghi dove qualche grave avvenimento ha lasciato un profondo solco nella vita di lui; e codesta fatalità è tanto più inesorabile, quanto più quel solco sia di tristezza e di dolore.

Un concetto bellissimo, che viene trasmesso con profondità e chiarezza al tempo stesso.
Devo ammettere che la storia in sé non sarebbe così coinvolgente se non fosse per i personaggiLa triste Ester, l'inquietante Perla, il timoroso Dimmesdale e il rancoroso Chillingworth. Sono solo quattro i personaggi principali, ma Hawthorne fa un lavoro di caratterizzazione davvero eccezionale, la loro psicologia è costruita in maniera impeccabile. Soltanto con i loro pensieri e sensazioni riusciamo ad immergerci completamente in tutta la storia e nella mentalità dell'epoca.


In altre parole, Chillingworth era diventato la dimostrazione vivente che un uomo, il quale s'industria a far soffrire il suo prossimo, finisce alla lunga per assumere anche nel suo aspetto un che di diabolico.


Se avete letto altre mie recensioni lo sapete: i personaggi sono il mio punto debole. Se l'autore riesce a conquistarmi con i personaggi, si tratterà difficilmente di una brutta lettura.

Molto consigliato! :)



6 commenti:

  1. E' uno dei tanti classici che devo recuperare!

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  2. Devo ancora leggerlo, anche se questo libro è già presente nella mia libreria nella sezione Classici ;)
    bellissima la tua recensione, mi ha convinta! :)

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    1. Forse in alcuni punti può sembrare un po' noioso ma l'opera nel complesso vale assolutamente la pena!

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  3. Nonostante il libro mi stia aspettando sui miei scaffali da un po', non sono ancora riuscita a leggerlo... ma prima o poi ce la farò!!! :) Complimenti per la recensione!

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