LEGGETE PER VIVERE.
…come diceva il saggio Flaubert.
Qualcuno di
voi ha mai letto un romanzo di Carlos Ruiz Zafòn? Io non ne ho perso neppure
uno. Non ce n’è uno in particolare che preferisco, li ho amati tutti, ma ho
deciso di parlarvi di Marina, sia perché è uno dei meno conosciuti, sia
perché forse, in fondo, un libro di Zafòn che preferisco c’è, ed è proprio
questo.
Siamo a
Barcellona, verso la fine degli anni ’70. Il protagonista è un quindicenne
molto curioso e intraprendente, Oscar, che un giorno si imbatte in una strana casa
piena di segreti e nella famiglia che vi abita, composta da Marina, una ragazza
più o meno della sua età, e suo padre, un uomo buono e triste, distrutto dalla
perdita della moglie. L’incontro con Marina e suo padre sconvolgerà la vita di
Oscar, dando inizio ad una serie di avventure incredibili, pericolose e
surreali (in pieno stile Zafòn, che non delude mai, senza per questo sembrare
ripetitivo), regalandovi un finale che vi lascerà senza parole e con qualche
lacrima di commozione. Una storia coinvolgente come poche, piena di sentimento,
di genere gotico ed horror, ma con delle note dolci, un mix di generi che
caratterizza questo autore. Vorrei dirvi di più, ma non mi va di rovinarvi la
lettura di questo romanzo, e anche lo stile e l’ambientazione meritano di
essere scoperti parola per parola.
E dopo un
romanzo per adulti, un romanzo per ragazzi. Un ponte per Terabithia, di
Katherine Paterson, è certamente più conosciuto grazie al film diretto da Gabor
Csupo, con i bravissimi e giovani attori AnnaSophia Robb e Josh Hutcherson. Purtroppo
il libro non è altrettanto famoso, ma certamente ha gli stessi meriti del film,
se non addirittura qualcuno in più (come capita spesso). I componenti
principali della storia sono amicizia e immaginazione. Jess è un ragazzino un
po’ timido, non è bravo a farsi degli amici, ma quando a scuola arriva una
nuova compagna, Leslie, e scoprono di essere vicini di casa, tra i due nasce
una grande amicizia, e diventano inseparabili. Sentendosi fuori posto nella
realtà, Jess e Leslie creano un mondo di fantasia tutto loro, in un bosco, un
luogo incantato dove tutto è possibile e di cui loro due sono i monarchi
indiscussi: Terabithia. Questa però non è una favola a lieto fine, bensì una
storia dal sapore reale e, per certi versi, crudele. Vi farà sorridere e vi
insegnerà che la nostra mente è la cosa più potente che abbiamo. Un libro per
ragazzini, certo, ma che sarebbe in grado di incantare anche un adulto.
Purtroppo non
posso dire cosa accomuna i due racconti che ho scelto per questo mese,
altrimenti vi rovinerei il piacere di leggerli. A me non disturba conoscere in
anticipo il finale di una storia (anzi, lo preferisco), ma mi rendo conto che
non per tutti è così, dunque resto in silenzio. Godetevi ogni parola di questi
due capolavori.
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