Titolo: Il libraio di Atlantide
Titolo originale: El librero de la Atlántida
Autore: Manuel Pimentel
Editore: Il Punto d'Incontro
Pagine: 320
Traduzione: G. Fiorentini
Prezzo di copertina (rigida): 16,90 €
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Sensibile, romantico e irrimediabilmente perdente, Alejandro passa le sue giornate tiranneggiato dai colleghi della libreria in cui lavora. Suo unico amico un vecchio marinaio, el Corcho, dal quale il giovane ama ascoltare racconti di antiche città sommerse, ignaro della missione che lo vedrà coinvolto. Intanto la Terra si avvia inesorabilmente alla catastrofe. Smentendo ogni previsione di surriscaldamento globale, il mondo è destinato ad essere stretto nella morsa di una nuova glaciazione; milioni di persone periranno e l'intero emisfero settentrionale sarà sepolto da una letale coltre di ghiaccio. Nei giorni convulsi che precedono il cataclisma, mentre uomini senza scrupoli lottano per il dominio del pianeta, da un inatteso ritrovamento archeologico sulle sponde del fiume Guadalquivir rivive la memoria degli ultimi sopravvissuti della civiltà scomparsa.
Per cominciare, voglio precisare che la scarsità di stelle non indica un brutto libro, ma un libro che non rientra esattamente nel genere che piace a me. Obiettivamente mi rendo conto che ad un lettore appassionato di romanzi storici (ad esempio), questa storia potrebbe piacere molto. Siccome però la recensione è mia, mi sento libera di concedere al Libraio solo due stelle su cinque :P
I personaggi non sono esattamente tra i più belli e caratterizzati. Sono tanti e trattati abbastanza superficialmente, anche se li ho trovati realistici e questa è una cosa buona. In particolare voglio parlare di quello che dovrebbe essere il protagonista principale, Alejandro. Odioso dalla prima all'ultima pagina! Noioso, ingenuo, sciocco! Non mi è piaciuto per niente :(
Al contrario, le parti "storiche" - dove ci sono cenni della documentazione reale relativa ad Atlantide - a volte sono trattate in modo un po' noioso, come se i personaggi stessero tenendo una lezione all'università. È un peccato, perché i concetti di base sono molto interessanti.
Un'altra nota positiva è quel pizzico di sovrannaturale che pervade tutto il romanzo, sin dalle prime pagine. Queste cose mi piacciono sempre ;)
Per quanto riguarda lo stile, non è malvagio, ed è una lettura piacevole. Forse c'è un po' troppo fatalismo. "Gli uomini distruggono il pianeta... verranno distrutti a loro volta... non c'è via di scampo..." ANSIA, ANSIA, ANSIA! Diciamo pure che l'autore ci spinge a rispettare di più l'ambiente :P
Infine, una nota positiva e negativa insieme. È molto bella la storia parallela narrata attraverso i ricordi degli antenati, gli atlantidi. Però è un po' forzata e precipitosa la fusione finale tra passato e presente.
Per concludere, cosa posso dire? Bello o brutto che sia, questo libro spinge a interessarsi all'antica Atlantide ;)
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